Dolce Conforto

dolce conforto

Dolce Conforto

Poco nella dispensa e quasi niente nel frigorifero? Vi manca qualcosa alla fine del pasto? Ecco il Dolce Conforto che cercate.

INGREDIENTI

per due persone

4 Biscotti

4 Cucchiai di Yogurt

1 Cucchiaino di  Zucchero

2 Tazzine di Caffè

2 Pizzichi di Cannella

In un bicchierino di vetro da liquore spezzettare un biscotto e adagiarlo sul fondo formando uno strato compatto.

biscotti

Versare al di sopra dello yogurt due cucchiaini di zucchero precedentemente zuccherato. Fare del caffè con la moka, versare nel bicchierino il quantitativo di caffè sufficiente ad arrivare fino quasi al bordo del bicchierino. In ultimo infilare un biscotto intero nel bicchierino ed ultimare con un pizzico di cannella spruzzato sulla superficie del caffè. Gustare caldo o freddo.

dolce conforto

E’ un dolce di modeste quantità non troppo dolce e poco calorico, ricco di energia e sapore. La soluzione ideale per chiudere pranzi ricchi ed abbondanti.

 

Il dessert è una portata dolce che viene normalmente servita alla fine del pasto. La parola, infatti, deriva dal verbo francese desservir (il/elle dessert) che significa «sparecchiare». Sebbene l’usanza di mangiare frutta fresca o secca a fine pasto sia molto antica, il dessert entra a tutti gli effetti a far parte del pasto occidentale in tempi relativamente recenti. Prima del XIX secolo, che ha portato l’ascesa della classe media e la meccanizzazione nell’industria dello zucchero, i dolci erano un privilegio dell’aristocrazia o un raro diversivo riservato alle feste. Quando lo zucchero diventa più economico e maggiormente disponibile cresce parallelamente lo sviluppo e la popolarità del dessert. In molte culture non è prevista una portata dolce finale, ma una miscela di piatti dolci e saporiti lungo tutto il pasto, come nella cucina cinese, oppure si riserva la preparazione di svariati ed elaborati dessert alle occasioni special.”

Tratto da Wikipedia

acquafarinaitalia

acquafarinaitalia

È un sito nato come raccoglitore di ricette e di idee… personale ma ora è pubblico!
Eh si, sono un po’ smemorata e mi dimentico quello che ho sperimentato e che mi è riuscito bene.
Una volta scrivevo le mie ricette su un bel foglio di carta, bucavo i fogli, li mettevo in un raccoglitore che man mano è diventato sempre più pesante ed ingombrante… quasi inaccessibile. Le pagine si scolorivano e a volte facevo fatica a leggerne il contenuto.
Un giorno mi sono detta: perché non scrivere tutto in un bel sito, averle sempre a portata di mano masoprattutto, quando qualcuno ti chiede una ricetta poter dare un indirizzo su web e oltre alla ricetta dare anche tante altre informazioni utili? Detto, fatto!
Perché non so se vi è mai capitato, arriva un’amica e vi dice: “Che buona questa pizza, ma come l’hai fatta? … e via, un’ora a spiegare.
Dopo qualche giorno rivedete l’amica e vi dice: “Ho provato a rifare la ricetta ma… non ho messo quel dato ingrediente, era necessario? Non l’ho lasciata lievitare quelle tot ore, erano due o tre? L’ho cotta meno, erano 10 minuti o 15? Non mi è venuta come la tua!”
Così ho imparato che “Verba volant, scripta manent” “La parola vola, lo scritto rimane”. E poi su un sito hai tanti “correttori di bozze ” che ti suggeriscono l’errore e tanti “collaudatori di ricette” che possono consigliarti diversamente.
Ecco quindi le ragioni del sito Acquafarina Italia!
Perché tutto attaccato? Perché prova a mischiare l’acqua e la farina e a tenerle staccate l’uno dall’altro…

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