Canederli con speck

Canederli con speck

Canederli con speck

I Canederli con speck sono l’ideale per le giornate fredde ed uggiose. Il piatto di origine montanara ad ogni boccone ci dona conforto e calore. Inoltre nessun’altra specialità altoatesina è così versatile come il canederlo: un dessert dolce oppure un delizioso primo o secondo piatto, i canederli si mangiano in ogni occasione. I canederli allo speck sono probabilmente la varietà più tipica e particolarmente buoni fatti con lo speck originale altoatesino.

INGREDIENTI

500 g Pane raffermo

Brodo di carne

300ml Latte

4 Uova

100 g Speck

1 Cipolla bionda

1 Spicchio d’aglio

30 g Burro

Farina q. b.

Prezzemolo q. b.

Maggiornana q. b.

Sale grosso e sale fino

Sbattere i tuorli d’uovo e aggiungere il latte. Versare il composto sul pane tagliato a dadini raccolto in una terrina. Lasciar riposare circa due ore.

Far rosolare pochi minuti nel burro lo speck a bassissimo fuoco. Tritare la cipolla, l’aglio, il prezzemolo e la maggiorana. Montare gli albumi a neve ben soda e mescolare a tutti gli altri ingredienti assieme al pane ammollato e strizzato.  Legare molto bene con poca farina.

Formare le caratteristiche palline di circa 4 cm prendendo con le mani una piccola quantità di composto e facendola rotolare sui palmi per qualche istante.

 

Formazione Canederli

Formate tutte le palline, infarinarle e buttarle nel brodo bollente. Farle cuocere dai 10 ai 15 minuti, a seconda della consistenza.

Servire i canederli nel proprio brodo in un piatto fondo con una bella grattugiata di formaggio grana.

 

Canederli con speck

Potete servire i Canederli anche asciutti come accompagnamento a un piatto di carne. Verranno scolati dal brodo e conditi con salsa di pomodoro o sugo di carne. Secondo una vecchia usanza però, il primo canderlo va mangiato in brodo, il secondo con crauti e cime di rapa, il terzo con carne di maiale o fricassee, il quarto con l’insalata. E chi non è ancora sazio, ricomincia da capo.

acquafarinaitalia

acquafarinaitalia

È un sito nato come raccoglitore di ricette e di idee… personale ma ora è pubblico!
Eh si, sono un po’ smemorata e mi dimentico quello che ho sperimentato e che mi è riuscito bene.
Una volta scrivevo le mie ricette su un bel foglio di carta, bucavo i fogli, li mettevo in un raccoglitore che man mano è diventato sempre più pesante ed ingombrante… quasi inaccessibile. Le pagine si scolorivano e a volte facevo fatica a leggerne il contenuto.
Un giorno mi sono detta: perché non scrivere tutto in un bel sito, averle sempre a portata di mano masoprattutto, quando qualcuno ti chiede una ricetta poter dare un indirizzo su web e oltre alla ricetta dare anche tante altre informazioni utili? Detto, fatto!
Perché non so se vi è mai capitato, arriva un’amica e vi dice: “Che buona questa pizza, ma come l’hai fatta? … e via, un’ora a spiegare.
Dopo qualche giorno rivedete l’amica e vi dice: “Ho provato a rifare la ricetta ma… non ho messo quel dato ingrediente, era necessario? Non l’ho lasciata lievitare quelle tot ore, erano due o tre? L’ho cotta meno, erano 10 minuti o 15? Non mi è venuta come la tua!”
Così ho imparato che “Verba volant, scripta manent” “La parola vola, lo scritto rimane”. E poi su un sito hai tanti “correttori di bozze ” che ti suggeriscono l’errore e tanti “collaudatori di ricette” che possono consigliarti diversamente.
Ecco quindi le ragioni del sito Acquafarina Italia!
Perché tutto attaccato? Perché prova a mischiare l’acqua e la farina e a tenerle staccate l’uno dall’altro…

Articoli consigliati

Lascia un commento